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Tra reperti antichi e nuove tecniche il mestiere dell’archeologo nel 2024

La relazione di Marco Serino, docente all'Università di Torino, nell'assemblea d'istituto della classi quarte del Liceo Ancina

Se qualcuno, visto l’argomento, si aspettava di sorbirsi una relazione tutta avvolta nella “polvere” di reperti millenari si è dovuto favorevolmente ricredere. Sì, perché Marco Serino, giovane archeologo dell’Università di Torino, ha invece saputo tracciare un quadro della propria disciplina particolarmente vivo, valorizzandone gli aspetti più attuali grazie alle proprie competenze acquisite sul campo e intercettando un forte interesse in una platea che si è così rivelata attenta e incuriosita, quella delle classi quarte del Liceo “Ancina” riunite per l’occasione in assemblea d’istituto presso la Sala Brut e Bun di Fossano.

Docente all’Università di Torino di “Archeologia classica” e di “Technological studies and digital humanities in classical archaelogy”, Marco Serino ha avuto modo di coinvolgere i liceali nel racconto del proprio percorso di ricerca che, a dispetto della giovane età, conta esperienze e collaborazioni accademiche qualificate (La Trobe University a Melbourne in Australia, Università della Tessaglia a Volos in Grecia, l’University of Arizona negli Stati Uniti fino alla Faculty of Classics di Oxford in Inghilterra) insieme alla partecipazione in missioni archeologiche che spaziano da siti locali (l’Antica Pollentia a Bra e la villa romana di Costigliole Saluzzo) all’Antichità greca, dalla Tessaglia ai siti della Magna Grecia, Pompei e Locri Epizefiri.

Particolarmente stimolante l’applicazione alla ricerca archeologica delle cosiddette “digital humanities”, altrimenti note come “informatica umanistica”: i ragazzi hanno avuto modo di toccare con mano quanto una disciplina tutta consacrata alla scoperta dell’antichità oggi sappia intrecciarsi con le nuove tecnologie facendo sempre più ricorso ad applicativi che, dalla realtà virtuale a quella aumentata, ci restituiscono un’immagine dell’archeologia in cui gli scavi di reperti millenari assumono nuovi spunti e dimensioni di ricerca grazie ai più recenti dispositivi informatici.

Proprio in forza di queste motivazioni Andrea Scarzello, docente di lettere all’“Ancina” e organizzatore dell’incontro, esprime all’indirizzo del prof. Marco Serino “un ringraziamento sincero a nome del Liceo per la capacità e competenza con cui ha saputo coinvolgere gli studenti in una lezione che si è rivelata davvero stimolante”.

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