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Giada, oggi studentessa di Medicina, ci racconta i suoi cinque anni all'Ancina

"Intensi, certo", ma soprattutto ricchi di "soddisfazioni", a partire dalle "amicizie profonde coltivate tra i banchi"

Mi chiamo Giada Marenco, ho frequentato il Liceo Ancina dal 2016 al 2021, indirizzo Scienze Umane.
Oggi studio Medicina presso l’Università di Torino. Il più bel ricordo che mi porto dietro? Forse l’intensità di quei cinque anni. Mi piace definirli “intensi”, perché é un termine che racchiude moltissimi significati: sono stati anni impegnativi, che mi hanno richiesto sacrificio, ma anche ricchi di esperienze e, talvolta, di soddisfazioni.
Ricordo quello che è stato per me un bellissimo percorso, ma soprattutto ciò che mi ha lasciato in termini di crescita personale.
Ho ancora limpido nella memoria il mio primo giorno di scuola, sommersa di angosce e di dubbi riguardo alla scelta che avevo fatto.
Ho convissuto per un bel po’ di tempo con moltissime insicurezze, che inevitabilmente si riflettevano anche sul mio andamento scolastico, ma ho avuto la fortuna di avere a che fare con persone che hanno saputo spronarmi a credere nelle mie capacità; parlo sia dei professori, sia delle amicizie profonde che ho coltivato tra i banchi, che hanno arricchito la mia persona non soltanto con le conoscenze, ma anche e soprattutto di consapevolezze.
E’ stato sicuramente un percorso in salita, ma che mi ha fatto realizzare che la forza di volontà, la determinazione e l’impegno vengono ripagati. Sono la consapevolezza e la fiducia nelle mie capacità l’insegnamento più importante che mi ha lasciato l’Ancina: sebbene vacillino ancora ogni tanto, ho avuto la prova di quanto siano determinanti per poter raggiungere i propri obiettivi.
Il consiglio per chi inizia adesso è di riuscire a trovare il giusto equilibrio: gli anni del liceo sono i più belli, basta saperseli godere! Sì, bisogna dedicare molto tempo allo studio, mentirei ad affermare il contrario; ma è fondamentale sapersi organizzare e ritagliarsi del tempo per staccare del tutto: non bisogna trascurare né le proprie passioni, né tantomeno i rapporti, che sono poi le cose che ci permettono di non staccarci mai completamente da noi stessi.
Giada Marenco

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