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Chiara e il suo mese ad Annecy, nella "Petite Venise" della Savoia

La bella esperienza della "nostra" ex Anciniana nell'ambito del progetto Transalp 2018

1° settembre 2018, destinazione Annecy: un giorno che attendevo, accompagnata da dubbi e insicurezze, ormai da parecchi mesi. Non sapevo esattamente quale esperienza mi avrebbe permesso di vivere il progetto Transalp; sapevo soltanto che per un intero mese avrei vissuto la vita di una comune liceale francese.

Ad aspettarmi nella “piccola Venezia della Savoia” (così è stata ribattezzata Annecy) e pronti ad ospitarmi per il periodo di permanenza c’erano Amélie e la sua famiglia, quattro persone accoglienti, disponibili e attente, il cui obiettivo era farmi sentire a casa nonostante la distanza dall’Italia. Così, ogni fine settimana mi attendeva un’esperienza diversa: un compleanno da festeggiare con gli amici o con i parenti, un’escursione sul lago o ancora una città da visitare. Insomma, ero ormai diventata la quinta componente della famiglia!


Altrettanto positiva è stata l’esperienza scolastica. Nonostante la difficoltà nell’affrontare materie nuove (ancora ricordo, in particolare, le ore di “science ingenieur”) in una lingua straniera, le giornate trascorse al liceo si sono rivelate particolarmente arricchenti sotto diversi punti di vista. In primo luogo, la scuola è stata il principale strumento di conoscenza: frequentando le lezioni quotidianamente ho, infatti, conosciuto studenti e studentesse francesi che non solo hanno manifestato un grande interesse a proposito della cultura italiana e della mia scelta di partecipare al progetto Transalp, ma hanno anche cercato di includermi nelle dinamiche di classe, senza mai escludermi e di aiutarmi in caso di difficoltà con la lingua. In secondo luogo, l’approccio più pratico del modello di insegnamento francese mi ha permesso di acquisire nuovi metodi di studio che sono risultati particolarmente utili negli anni liceali successivi. Molto efficace è stato, inoltre, sperimentare orari scolastici diversi rispetto alla scuola italiana: le lezioni distribuite lungo tutto il corso della giornata favorivano, infatti, spesso lo studio in gruppo (che si è rivelato particolarmente efficiente per alcune materie) e l’apprendimento della corretta organizzazione del tempo libero.

Il progetto di scambio Transalp è stato, quindi, un’esperienza positiva sia dal punto di vista personale che didattico: mi ha, infatti, permesso di superare alcuni miei limiti caratteriali come, ad esempio, la timidezza e di colmare alcune mie lacune didattiche, concedendomi così la possibilità di migliorare la conoscenza della lingua francese e il mio stesso metodo di studio.

Il Transalp è sicuramente un progetto che rifarei e al quale consiglierei di aderire. È un’opportunità formativa e costruttiva che richiede un unico requisito: mettere da parte i dubbi e le incertezze per beneficiare a pieno di questa esperienza unica!

Chiara Barocino

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