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"Una scuola che ti apre tantissime porte e ti insegna che tutto è possibile"

EX ANCINIANI - Così Elisa, a poche settimane dalla laurea in Scienze infermieristiche, ricorda la sua esperienza all'Ancina

Sono Elisa, ho 24 anni e sono una ex Anciniana. Ho frequentato il liceo linguistico, ho iniziato la  prima nel 2012 e mi sono diplomata il 5 luglio del 2017… un giorno che ricordo con immenso sollievo e che ogni anno festeggio.

Dopo il liceo ho intrapreso una carriera universitaria che all’inizio era molto stimolante ed interessante, ma dopo due anni si è rivelata non essere adatta a me. Ho dunque rivoluzionato tutto e, in questo momento, sto frequentando la facoltà di Infermieristica a Cuneo. La scelta migliore che potessi fare, ancora un paio di mesi di tirocinio e finalmente avrò anche io una corona di alloro in testa


L’Ancina ti mette a dura prova, ti sfianca, spesso ti demoralizza e, nei momenti più pieni, ti porta a credere di non valere abbastanza. Ho ben chiara in mente l’ansia di ogni mattina, il dispiacere di dover rinunciare ad alcune cose perché lo studio era tanto e la sensazione di non riuscire mai a fare abbastanza.

Allo stesso tempo questa scuola ti apre tantissime porte, ti prepara ad affrontare la vita vera, a fronteggiare ogni ostacolo senza bloccarti davanti alle difficoltà e ti insegna che tutto è possibile se  ci sono impegno, costanza e forza di volontà. In quei cinque lunghi anni impari il rispetto verso chi  offre il suo tempo per trasmetterti qualcosa, capisci che tutto può tornare utile nel corso della vita (anche la biografia di quel centinaio di scrittori che ci fanno studiare…) e l’importanza di non dare  mai nulla per scontato.

L’aspetto che più mi ha aiutato è stato l’apprendere un metodo di studio, cosa che spesso ho visto mancare ai miei compagni di corso in università. Sapere da che parte iniziare a sviscerare un problema, come pianificare il tempo, distinguere le cose importanti dai dettagli che possono essere tralasciati… sono competenze che facilitano sia la vita universitaria che la vita quotidiana. Anche io non ci credevo quando me lo raccontavano, ma mi sono dovuta ricredere.

Ricordi degli anni passati in quelle aule ne ho molti, ci ripenso spesso e, anche se alcuni lasciano l’amaro in bocca, per la maggior parte sono piacevoli. Ho in mente la mattina in cui la prima davanti alla porta a voler entrare a scuola era una nutria o lo schizzo di uovo finito sul muro in seguito ad un gioco forse poco elegante, ma sicuramente divertente. Sorrido ricordando quando gettavamo dietro al termosifone i foglietti coi vocaboli tedeschi più difficili da ricordare in modo che non potessero essere pescati durante l’interrogazione o della precisa pianificazione che mettevamo in atto per decidere in quale ora fare l’assemblea di classe riuscendo ad evitare qualche interrogazione senza infastidire troppo i professori. La gita di quinta in Spagna dove alloggiavamo in un hotel che sarebbe un perfetto candidato per il programma di Gordon Ramsey e le risate che ci siamo fatti ipotizzando storie per ogni macchia sospetta rinvenuta in giro per la stanza.

A chi sta iniziando ora quest’avventura dico ciò che avrei voluto sentire io ormai 10 anni fa.

Non lasciatevi abbattere dalle prime difficoltà, non fermatevi pensando non valga la pena provare a dare il massimo. Il voto è davvero solo un numero e anche se non vedete subito i risultati dei vostri sforzi continuate imperterriti ad impegnarvi quotidianamente. Rimboccatevi le maniche, credete in voi stessi e fate del vostro meglio in tutto. Non dimenticatevi però che esiste anche altro oltre la scuola, non abbandonate le vostre passioni e non permettete che lo studio vi schiacci completamente. Io so di averlo fatto e con rammarico ammetto di non aver vissuto al meglio il mio essere liceale.

5 anni sono lunghi e non passano velocemente, ma una volta andati non tornano più e meritano un ricordo felice… parola di ex Anciniana!

Elisa Bogliotti

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