EX ANCINIANI: contributi alla rubrica aperta a chi ha frequentato la nostra scuola. Ecco Nicolò Desogus, anciniano dal 2013 al 2018
Dell’Ancina, a parte gli scherzi, ho solo bei ricordi, non riuscirei a sceglierne uno in particolare. Sono stati cinque anni indelebili e significativi, forse i migliori anni per me, ad ora, pregnanti di ricordi e di emozioni. Sono gli anni in cui una persona cresce, matura e passa dalla fase adolescenziale a quella adulta. Forse è proprio perché è un percorso di maturazione che, a posteriori dopo il diploma, si ripensa con nostalgia a quegli anni come quelli più vivi e quelli più densi di emozioni e ricordi.
La bellezza e la leggerezza di quei
momenti la devo soprattutto alla mia classe, un bellissimo gruppo piuttosto
eterogeneo che è cresciuto per cinque anni. Ho sempre visto la mia classe come
una famiglia, abbiamo sempre condiviso tutto, dagli attimi di felicità a quelli
di ansia e tristezza. Abbiamo coltivato valori come solidarietà, unione e
complicità, e salde relazioni, alimentandoci sempre l’un* dell’altr*. Penso che
il segreto della coesione del nostro gruppo risieda proprio in questo, nell’affetto
che provavamo gli uni verso gli altri. Pensavamo più al divertirci e allo stare
insieme piuttosto che ai voti, alla competizione etc. Formare un gruppo unito e
coeso è stata, per me, la chiave per affrontare quei cinque anni con relax,
ottimismo e leggerezza. Sono gli anni in cui si è ancora “piccol*”, con poche
responsabilità. Il mio consiglio è quello di non sprecare questo tempo dando
spazio a fattori come stress, ansia, competizione, egoismo etc. Vivete questi
anni serenamente, viveteli a pieno, formate un gruppo in cui vi sentiate accolti,
come se foste a casa. Solo allora darete davvero valore al tempo che
trascorrerete insieme.
Nicolò Desogus
Commenti
Posta un commento